giovedì 18 dicembre 2008

Il riposo del pendolare


Come al solito ho passato un periodo-sbando in cui gli unici post erano filmati di youtube: facile e poco impegnativo. Se non mi RImetto a RIscrivere ora (eccoli i primi sintomi dell'analfabetismo di ritorno) forse passato capodanno parlerò solamente a numeri e tutte le parole del mio vocabolario verrano trasformate in codice binario.
Così affronterò l'ardua impresa di fare un super-riassunto, tipo concentrato di pomodoro in tubetto, di quello che mi è successo negli ultimi due/tre mesi.
Mi stavo chiedendo, chi sarà mai il disgraziato lettore di queste pagine: Perché scrivere?
Insomma, perché non prendi il tuo fottutissimo diario pieno di pagine bianche e non lo riempi di confessioni pericolose ed eccitanti rivelazioni?
1.Non mi va (sufficiente, ma non troppo)
2.Gli intimi lettori di questo blog sapranno valutare se ci sto ancora con la testa o parlo troppo in termini di applicazioni, spazzi vettoriali, isomorfismi.

Reduce da una settimana compitininonstop, quella precedente alle vacanze. Reduce e ammaccata.
Lunedì: compito di aritmetica. Sul foglio bianco si parlava di "ordine", "permutazioni", "campi di spezzamento", "polinomi minimi", "fattorizzazioni"...stranamente gli "isomorfismi" di cui i nostri docenti/ricercatori hanno parlato per tutto un semestre erano misteriosamente scomparsi. Perché?! Perché?!?!?! Proprio quando iniziavo a capirci qualcosa!
Per mesi e mesi ogni volta che in aula veniva pronunciata una parola che terminasse per -morfismo (omomorfismo, automorfismo, endomorfismo, isomorfismo....all'infinito) calava un silenzio glaciale e il buffone di turno bisbigliava al compagno: "Io pensavo che gli omomorismi di gruppo fossero una grave distorsione sessuale" e qualche fila più avanti qualcuno faceva proposte indecenti alle compagne di banco: "Vi va un bell'isomorfismo di gruppo?". Applicazioni, semplici applicazioni: frecce che partono da una parte e arrivano in destinazioni misteriose; alcune scendono, sbandano, risalgono, scompaiono, si uniscono, diventano iniettive, suriettive e bigettive.
Com'è andato questo compitino di aritmetica? No comment.

Martedì: compito di geometria analitica. Parto motivata...troppo motivata per poi ritrovarmi con un 6/30.
Mercoledì: compito di analisi. Parto demotivata...troppo demotivata e giustamente mi ritrovo con un 6/30.
Consolatevi, voi che mi avete visto ai tempi d'oro del liceo tornare vittoriosa al banco con i nove a greco e a latino, con i dieci a inglese (mai meritati!), con la Gatti che loda l'ultimo compito di matematica della "Sùlard".
"Ma in fondo si sa, quelli che escono con il 100 alla maturità poi si perdono e diventano dei FALLITI, perché non hanno uno SCOPO." e questa è l'opinione comune delle madri professoresse con perenne giramento di coglioni. Ultimamente è così che mi vedo: con un adesivo luminoso in fronte con su scritto "FALLITA" a lettere cubitali, con in mano i compiti dei miei futuri allievi: sì, professoressa di matematica a vita, frustrata e fallita, ancora pendolare, ma questa volta sulla tratta firenze-empoli. AAAAAH! Svegliati isabella, era solo un incubo. Sei ancora in treno e il treno si è fermato. Ecco, come al solito si è fermato nei dintorni di pisa: da un lato i campi, dall'altro un muro, alto, quasi nero, che nasconde tutto. Tutti i pendolari Firenze-Empoli-Pisa vorrebbero sapere cosa c'è aldilà del muro.
Cosa c'è aldilà del muro, mi chiedo tutte le mattine. E perché i tordi che stanno sui pini vicino alla stazione urlano alle 7 di mattina come alle 9 di sera? E perché fra un razzo e una razza può sbocciare l'amore? Forse perché sono isomorfi per il teorema cinese del resto? Perché continuo a sognare di essere fattorizzata in polinomi irriducibili: il mio braccio è un h(x), il naso p(x), le gambe sono (f(x))^2, l'occhio è un q(x) di terzo grado? Perché non si può ridurre ogni singola relazione umana in una funzione, in un'applicazione lineare, che alle volte può felicemente essere bigettiva e monotòna crescente?

Ultimamente ho iniziato alcuni sondaggi:
Quante persone fanno matematica perché vogliono fare matematica?
Ora, su un campione ancora limitato (vedrò di proseguire con l'inchiesta) un 50% risulta frequentare matematica per matematica o perché escludendole tutte le altre facoltà restava solo matematica.
Un altro 50%, frequenta matematica "per sbaglio" (insomma, bisogna proprio essere coglioni per farlo!): c'è chi voleva fare agraria, indirizzo piante tropicali (meglio farsi poche domande e soprattutto non chiedere il perché), c'è chi ha deciso che "da grande farò il barbone, mamma" oppure il "laureando in matematica" a vita, c'è chi fa matematica per entrare in banca, guadagnare soldi e poi per il resto fare quello che cavolo gli piace di più, c'è chi si è iscritto per una scommessa fatta in stato di ebrezza (leggende? chi lo sa!), c'è chi voleva fare storia dell'arte, biologia, architettura, filosofia...e chi più ne ha più ne metta. Sostanzialmente, il sondaggio rivela che sono in buona compagnia e a matematica ci si fa delle grasse risate quando si parla fra amici del futuro.
Diciamo anche che sono la vetta di questo 50%, sono la mascotte del 50% allo sbando.
"Pendolare?"
"Sì"
"Ah...faticaccia eh? E...da dove?"
"Firenze"
"Eh!!! Ma perché? Cioè, voglio dire, ma c'è matematica a Firenze?"
"Sì (mica siamo il terzo mondo!)"
"Ah...ma chi te lo fa fare?!"
"Boh"
"...Interessante la lezione di oggi sugl'integrali..."
"mmmm...si, non è che ne sappia molto,...sai,... noi del classico..."
"Hai fatto il classico??? Vieni da Firenze a Pisa in treno per fare MATEMATICA???"
Ecco, più o meno si svolgono così le mie presentazioni nel magico mondo dei matematici!

Qualche mese fa mi disperavo nel mio banchino senza capire nulla e chiedendomi se era giusto che io mi trovassi lì. Ora continuo a farlo, ma almeno sono in buona compagnia:
Fra giocolieri che disegnano vignette, rasta di matera che conoscono a memoria i nomi delle muse, matematici di professione, normalisti che arrancano e hanno paura di essere buttati fuori dalla normale se non mantengono la media alta, giocatori frenetici appassionati delle magic, rospette che tengono santini incollati sulle calcolatrici, lettrici frenetiche di buona letteratura,...siamo una specie di circo rocambolesco dove si può anche trovare la donna tatuata, l'uomo snodabile, la donna barbuta, il mago, il pagliaccio (anche se devo ammattere che giocoliere, mago e pagliaccio possono essere riassunti in un'unica persona, Matteo), le tigri e i leoni, c'è persino un giovane padawan di guerre stellari!
Invito, dunque tutti a venire a farsi quattro risate a matematica!
Il circo ora è in riposo però. Pisa sarà deserta fino a febbraio.
Ho smesso di prendere il treno, finalmente, eppure, quando chiudo gli occhi e mi addormento sento "tudumtudum tudumtudum tudumtudum" e inizio nuovamente a oscillare su un treno la cui destinazione è sconosciuta: vedo solo le rotaie e tutto intorno è bianco di nebbia, così bianco che pare un foglio di carta che aspetta di essere scritto: nuovo anno, nuove storie, nuove destinazioni.

venerdì 5 dicembre 2008

MUTO a wall-painted animation by BLU

Questa sì che è street-art!

martedì 4 novembre 2008

...Aspettando Obama...

Impaziente di sapere quale sarà l'esito delle elezioni americane. Spero soltanto che mio padre non passerà la notte in bianco come quattro anni fa davanti al televisore dove tante piccole colonnine blu e rosse misteriosamente ribaltavano le aspettative...
gli enigmatici risultati della democrazia...

Mary Star Gelmini scrive agli studenti

Cari studenti, ho rimasto il tempo per spiegarvi una cosa che non potevamo più farne a meno oltre.

Sotto l’egìda del governo Prodi, che a me mi pareva che se durava meno era meglio, la squola è stata riformata male. Ma noi stiamo lavorando per fare molto più meglio. Non scorderò mai la lezione che mi imparò il mio maestro unico: “Mariastella, chi fa da se è male accompagnato”. Così vi dico: contestate pure, ma non nelle ore di lezzione. Contestate a casa, contestate nel lunch-break, ma confrontatevi con chi ha a quore le vostre robe.

Come diceva quel prete lombardo, don Milano, anche io vi dico “Ai ker”. Insieme possiamo fare una riforma dalle Alpi a Semiramide, dalle Melanzane al Treno. Ditelo anche al personale decente: io non sono Attila, il fratello di Dio. Stò solo cercando il modo di modernare il paese secondo le tre I: Internet, Inglese e Io ho preso la bilitazione ha Reggio Calabria.

In fede, Mary Star

Geniale!
(trovato su http://precariliguria.blog.kataweb.it/2008/10/24/mariastella-gelmini-scrive-agli-studenti-satirico/ )

martedì 28 ottobre 2008

Fibonacci: Home sweet home



Isa si sta ambientando al nuovo mondo matematico.
7 e 27 Treno Firenze S.M.N.-Pisa Centrale. Con me salgono sul treno i professori che vanno a insegnare negli ITI di Empoli. Commentano le ultime uscite del "Cavaliere", "e tu come ci vai a Roma il 30?", "ma lo sai che se chiedo ai miei studenti se sono laici mi rispondono: "Per carità NO!"".
Mi dedico a letture edificanti, nel vero senso della parola dato il peso dei romanzi di Foster Wallace, e qualche volta mi addormento senza ritegno, bocca aperta e filino di bava.
8 e 30 arrivo nella brumosa stazione di Pisa. Recupero la vecchia mountainbike che usavo alle medie e come un pagliaccio su un monocilo troppo piccolo per le sue gambe troppo lunghe e le sue scarpe troppo grosse attraverso il centro di Pisa, corso italia-ponte di mezzo-borgo stretto-borgo largo.
Arrivata davanti al polo Fibonacci, un vecchio fabbricone pieno di oblò e tubi, sorrido davanti allo striscione No^133 "la 133 è più irrazionale di √2", appeso alle finestre del dipartimento di matematica.
9 e 15 inizio lezioni. Momentaneo abbiocco post-treno. Momentanea motivazione a seguire la lezione. Incomprensione cosmica seguita da depressione. Nirvana. Toccata dalla luce del lemma-non-so-cosa sorrido beota. Arrivo alla conclusione che matematica fa per me. Inizio a seguire appassionatamente l'ora dopo che casualmente è geometria analitica. Incomprensione cosmica alla seconda seguita da depressione in crescita esponenziale.

TOP FIVE FIBONACCI
il prof. Acquistapace che manifesterà a Roma anche se non è sciopero universitario (che è il 14, non ho ancora capito perché!)
L'aula occupata al primo piano dove si danno ripetizion di Matematica
Il distributore automatico di merendine che andrebbe boicottato perché è "un esercizio commerciale"
La lotta continua fra fisici e matematici
Il prof di aritmetica e la sua acconciatura alla Marx

sabato 25 ottobre 2008

"...picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano"



«Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» - INTERVISTA
(23 ottobre 2008) - fonte: Giorno/Resto/Nazione - Andrea Cangini - inserita il 23 ottobre 2008 da redazione

ROMA - Presidente Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere?
«In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

domenica 19 ottobre 2008

2+2=1



Prim'ora Elementi di analisi matematica. Seconda Geometria analitica. Terza e quarta Fisica. No, direi che non si tratta più del velleitario orario di Cinema Musica e Teatro, i cui studenti allettati dalla giovanile sigla CMT devono frequentare corsi come Storia della musica, Storia della tv e della radio, Storia del cinema. Pensare che l'esame più "arduo" è Letteratura Italiana!
Ho abbandonato il cinema Lumiere e il suo ambiente dalla luce soffusa quanto quella delle lampadine a basso woltaggio che potremmo collegare ai cervelli degli studenti del CMT, ex frequentatori delle ex magistrali, cazzoni nullafacenti, ragazze che emanano bagliori di strass e lipgloss, incomprensibili asociali disadattati.
Dopo una settimana di crisi mistica mentre mi deprimevo davanti ad una lezione su come parafrasare la divina commedia, tenuta da una professoressa rincoglionita con la faccia e la voce della professoressa Cooman di Harry Potter, ho deciso che non poteva andare avanti così.
Come direbbero i Monty Python in un loro film: "E...ora qualcosa di completamente diverso".
Avevo valutato tutto: avevo escluso medicina e giurisprudenza, ero passata da economia e economia dello sviluppo con la sensazione che fosse tutto o troppo venale o troppo fancazzista, avevo valutato la possibilità di fare la disoccupata a vita con storia dell'arte, avevo frequentato Cinema Musica e Teatro con la sensazione di aver sprecato una settimana della mia vita, avevo valutato il simpatico orario di filosofia e poi...Matematica!!!! Perché no?!?
Così ho frequentato la prima settimana e incoraggiata da chi mi diceva "meglio non capire niente che non avere niente da capire" ho effettuato un passaggio di corso al quanto ardito. La segretaria ha guardato la mia scheda sul computer "Allora...sì, tu sei I. S., iscritta a Cinema Musica e Teatro e vuoi fare il passaggio a matematica...(faccia incuriosita tendenzialmente allucinata), aspetta solo un attimo che il sistema è lento".
La coordinatrice della facoltà di scienze Matematiche Fisiche e Naturali dopo avermi dato gentilmente tutte le indicazioni possibili mi ha guardato con un sorriso materno e mi ha detto: "in bocca al lupo". So che dovrò farmi "un mazzo tanto", ma sempre meglio che continuare a frequentare lezioni da liceali in una facoltà di lettere ormai degradata.
Così mi sono ritrovata in una quarta dimensione, circondata da normalisti che fanno battutte a suon di matrici, algoritmi e assiomi, con una ragazza che porta fieramente sul collo un tatuaggio con la scritta E=mc^2 , a frequentare corsi il cui argomento mi è ancora oscuro (Ma di cosa cavolo parla la GEOMETRIA ANALITICA!?!?!?!?!?!?!?!).
Per lo meno è un ambiente "stimolante". Scopro cose come 2+2=1. Sì, devo ammettere che anch'io quando l'ho scoperto ho rischiato lo svenimento ma a quanto pare in Z3 può succedere questo ed altro.
È con grande orgoglio che adesso quando la gente mi incontra per strada e mi chiede: "allora, cosa fai all'università?" io rispondo: "Bhe,...mi ero iscritta a Lettere (omettendo il fatto che fosse il corso Cinema Musica e Teatro), ma ora faccio matematica". I più fanno cadere la mandibola e spalancano gli occhi, poi, superato lo shock mi dicono "Buona Fortuna" con uno sguardo che sottointende: "Voglio vedere se sarai così sorridente dopo il primo appello d'esami!".
La madre che vedeva per la figlia un futuro da call center si è momentaneamente calmata. È stato un momento breve, troppo breve. Se prima avevo un futuro da call center ora ho un futuro da professoressa di matematica in un iti di Empoli (senza tralasciare quello ancora più offensivo di "casalinga con tredici figli in Abruzzo" testuali parole di mamma cioni). Non avevo mai annusato così da vicino il puzzo della crisi. Crisi, perché non sapremo come pagare l'università con la 133 e ci saranno tanti sacrifici, crisi, perché anche se continuerò a frequentare matematica per trovare un lavoro appagante dovrò andare in un altro paese, crisi, perché ho paura che non basterà scendere in piazza, bloccare stazioni, occupare edifici, fare lezioni di fisica sotto la torre di Pisa, crisi, perché non so più se sono ancora appassionata a qualcosa, crisi, perché volevo studiare arte e faccio matematica (che per carità apre tante porte ma un pigreco non è bello quanto un Caravaggio), crisi, perché ho una madre che mi dice che io il femminismo non so neppure cos'è, che non sono determinata, che non sono motivata, che forse un tempo sono stata studiosa solo perché non sapevo come usare il mio tempo e ora invece ho di meglio da fare, crisi perché alle volte non so se quella che sento parlare sono io (Pirandelliana reminiscenza...).
Al momento sento che la mia vita è come il cubo di Rubik, il cubo colorato 3x3 che i normalisti si passano a lezione da una mano all'altra per risolverlo in meno di un minuto (mentre gli amici che non frequentano la Normale puntano basso e provano con un cubo 2x2). Ci sono 43.252.003.274.489.856.000 combinazioni possibili e solo una è quella giusta. Basta un semplice algoritmo per risolverlo e non so se sarà possibile usarlo anche per la mia vita.

sabato 27 settembre 2008

Matricola 444519


Immatricolata!!!
Ebbene sì: dopo essere diventata un soggetto di conversazione ("Allora ha deciso l'Isabella?", "Ma cosa farà l'Isabella?", "Ma secondo te perché l'Isabella sta facendo il giro di tutti i corsi del polo?"), dopo essere diventata un esempio da non seguire ("...e mi raccomando bambini, non fate come l'Isabella usciti dal liceo!", "Decidi prima! non fare come l'Isabella!"), dopo essere stata motivo di scommesse fra amici e genitori d'amici ("Scommetto che si iscriverà a Lettere!" "Io scommetto Economia" "Io punto su Matematica" "Scommetto che se ne va a Siena!")... mi sono IMMATRICOLATA!!!
Sono iscritta al corso Cinema Musica e Teatro della facoltà di Lettere di Pisa. Forse non c'è nessun motivo per essere entusiasti di questa scelta, perché è una scelta dura e difficile, parlando in termini realistici di posti di lavoro. C'è chi bonariamente mi ha già fatto una profezia: "Sai, avevo un'amica che è uscita dalla maturità con 100 e si è iscritta al corso Cinema Musica e Teatro. Ora lavora in un call center.". Risposta:"Realisticamente, so che c'è questa possibilità. Ottimisticamente, vi faccio vedere io di cosa sono capace!"
Dunque, dopo aver visto i corsi di economia e commercio, di economia dello sviluppo, dopo aver scoperto che una famiglia è un'AZIENDA DI EROGAZIONE (shock!), dopo aver valutato come soluzione la facoltà di matematica, dopo aver provato anche un test stupidissimo di Lingue Culture e Mercati dell'Asia, dopo aver girato tutte le università della regione (e non solo!), ho fatto la mia scelta che non può essere considerata al momento né giusta né sbagliata. Mi dovrò impegnare perché alla fine appaia come quella giusta.
Inizia il mio primo anno di università all'interno del cinema Lumière di Pisa.

lunedì 22 settembre 2008

The final countdown

"Allora, cosa vuoi fare, isabella?"
Primo: odio quando una persona mi chiama col nome completo, senza abbreviarlo in isi, isisi, isa, o distorgendolo nel classico isabrutta. Se vengo chiamata "isabella" vuol dire che si vuole intraprendere una conversazione seria, da adulto ad adulto.
"Allora, cosa vuoi fare, isabella?"
Secondo: odio quando non si aspetta una risposta, perché solo il modo in cui è posta la domanda, la sua intonazione, lo sguardo con cui viene pronunciata, ne danno già una prima che tu apra bocca.
"Allora, cosa vuoi fare, isabella?"
Terzo: odio chi vuole avere informazioni sul mio futuro, perché al momento mi è molto oscuro.
"Sei in ritardo, isabella, il tempo stringe"
È iniziato il conto alla rovescia, si accettano scommesse su dove si iscriverà "isabella".
Vi avverto sarà una sorpresa anche per me.

martedì 16 settembre 2008

Voglio fare il manager!

Ecco la casta. Ignorante al punto giusto mentre parla come un coach alla sua squadra...sembra Claudio di Tutta la vita d'avanti...
non ci resta che scappare da questo bel paese!

venerdì 12 settembre 2008

Naufragio universitario



Eccomi tornata dopo un lungo silenzio preceduto da un periodo di soli post con filmati youtube... desolazione.
Sono iniziate le fantastiche avventure di isabella nel mondo dell'università!
Avventura numero 1
Esame in Normale.
Già durante la prima prova scritta (erano tre) di latino mi chiedevo che diavolo ci facessi io lì: catapultata in un mondo di gentili secchioni, accompagnati da "mami e papi", con la faccia spaventata dietro gli occhiali spessi e la schiena ricurva sotto il peso di tre dizionari tre nello zaino. Dove, comunque, sono sicura che non hanno trovato neppure una "frase fatta" della "fantasvolante" (e pago i diritti d'autore per l'uso di questo neologismo a chi di dovere) versione che le vecchie tartarughe normaliste hanno probabilmente trovato in un polveroso scaffale dimenticato in qualche corridoio buio della biblioteca della Normale: avete mai sentito parlare voi, comuni mortali, dello Pseudo-Sallustio??? Lo Pseudo-Sallustio!!!!!!!!!!!!!!!
Io no. Ma può essere un'esperienza tradurre lo Pseudo-Sallustio, non tutti possono vantarsi di averlo fatto.
Alla seconda prova (quella di Italiano) la percentuale dei partecipanti "aNormali", genere "non ho una vita sociale e trovo che lo Pseudo-Sallustio sia arte" era nettamente inferiore...grazie al cielo!
Ma i vecchi tartarugoni seduti dietro le loro cattedre polverose avevano già tramato alle spalle degli sprovveduti studenti: Dante, Guicciardini e...LIBERO ALTOMARE!!!, un nome un programma! Commento della poesia Sinfonia luminosa dalla raccolta Procellarie di un poeta futurista che dopo non ha più scritto niente, a parte un libro di memorie su Filippo Tommaso Marinetti. Non mi si venga a dire che il suo era un nome d'arte... era un nome parlante e avrei dovuto capirlo subito. Fatto sta che mi sono ritrovata subito in "Altomare".
Andate a chiedere ad una persona per la strada chi era Libero Altomare...nessuno e dico nessuno vi saprà rispondere, ma questo potrebbe essere prevedibile. Andatelo a chiedere a uno studioso di futurismo...vi guarderà stupito, alzerà gli occhi al cielo per cercare una risposta e infine si ricorderà di un nome in una nota a piè di pagina.
" Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, piccoli normalisti che crescono scrivendo pagine fitte di rune illeggibili, ho tradotto testi che voi umani non tradurrete mai, e sono d'accordo con voi sull'inutilità del farlo, testi misterici di un grande maestro, lo Pseudo-Sallustio, ho letto (analizzato, commentato e chiosato) poesie che neppure per farvi del male leggereste, Sinfonia Luminosa di LIBERO ALTOMARE!!!"
Infine l'ultima prova, quella di storia dell'arte, la più gradevole e più fattibile. Ho scritto ispirata sei fogli protocollo quasi pieni, per rifarmi dello Pseudo-Sallustio e di LIBERO ALTOMAREtrepuntiesclamativi, ma non è bastato per farmi entrare nel club dei piccoli normalist, ahimè. C'è chi dice che è meglio così, forse per consolarmi. C'è chi non ci crede ancora. C'è chi resta in silenzio, ma mi vorrebbe chiedere "e ora?". E ora che cazzo faccio. Dove cazzo mi iscrivo? Cazzo!

Dedico questo post a chi si trova come me in un grande naufragio preuniversitario, a chi è arrivato 135esimo a medicina quando ci sono 120 posti e spera in un ripescaggio, a chi proprio a medicina non c'ha speranza però "si sa medicina salva dal marciapiede", a chi farà lettere costi quel che costi e affronta con stoica rassegnazione un futuro da disoccupato, a chi non vuole sapere il voto di maturità perché tanto non serve a niente e allora tanto vale fare un corso per barman, a chi è fuggito all'estero e sta ancora peggio, a chi è fuggito all'estero e proprio perché sta meglio vorrebbe tornare, ma non lo farà, a chi voleva fare giurisprudenza e poi si è ritrovato a lettere, a chi voleva fare filosofia ma si ritroverà a giurisprudenza per far felice la famiglia, a chi le ha percorse tutte le università e non si è ancora trovato, a chi voleva studiare italiano per fare l'école du commerce nonostante abbia un sogno gitano, a chi si ritrova a studiare all'osmannoro perché il centro è offlimit per lo studente, for tourist only, a chi non ne può più di stare sempre dietro i raccomandati, a chi deve ancora scegliere e non ha fatto neppure un test di "autovalutazione", a chi ha il 30 senza sforzo e invece lo sforzo ce lo vorrebbe mettere, a chi si ritrova con tutti professori giovani e precari, a chi vuole fare scienze politiche anche se la politica è morta, a chi vuole fare economia perché tenta capire qualcosa del mondo, a chi la vuole fare solo per guadagnare soldi, a chi i soldi non ce l'ha neppure per l'università e allora tanto vale lavorare, a chi è uscito con una laurea e lavora in un call center, a chi ha paura di quello che ci attende qui in italia, a chi è ancora disposto a lottare e studierà per una causa, a chi è ancora piccolo e non capisce, a chi ormai è vecchio e non capisce lo stesso, a me perché mi aspetta una dura scelta.

sabato 28 giugno 2008

sleeveface

Ho visto ieri una trasmissione su arte (tv francese) su questo fenomeno...bene, so come passare la mia estate in campagna fra i vecchi vinili di mio padre!!!

domenica 30 marzo 2008

Vita bucolica...



Reclusa a...MONTAIONCINO!
Ebbene sì, il mio appartamento in città è ancora inagibile (causa lavori ristrutturazione). Fanno ormai sette mesi. Staremo in campagna finché non ci sarà almeno il cesso nell’appartamento in città.
Non ho mai sentito così tanto la mancanza della vita “civilizzata” di Firenze. Le urla dei passanti incazzati, la ressa dei turisti inebetiti, il baccano di S. Spirito che non fa dormire, lo squalido shopping nel centro sporco...ah i bei vecchi tempi!
Appena arrivato in campagna tiri una boccata d’aria fresca; poi ti dici: “Adesso mi faccio qualche settimana di vita sana fra i boschi” . Senti che nei polmoni non entrano polveri sottili o monossido di carbonio. Ti guardi intorno e vedi la primavera in fiore, il merlo che fa capolino fra l’erba, il gatto che tenta di acchiappare il merlo, il falco del vicino che tenta di arpionare il gatto (il vicino si diverte a fare falconeria!). Insomma quadretto alquanto bucolico.
Ora sono qui da un mese, piove ininterrottamente, fa freddo e il riscaldamento è rotto (lunedì è nevicato), mi riscaldo solo con una stufetta elettrica e col camino. Ho anche tagliato la legna con una scure stile shining pur di riscaldarmi il di dietro. È finita la bombola del gas e in questo preciso istante è anche saltata l’elettricità. Mio fratello terrorizzato ha acceso tutte le candele disponibili (da quelle di Natale a quelle profumate). La casa sembra allestita per una messa satanica versione new age. Niente luce niente studio, quindi posso rinunciare ad una preparazione decente su Kierkegaard e le sue angosce.
Non consiglio a nessuno la vita di campagna, almeno che non ami dormire con una zecca piantata sul petto scoprendo al mattino che non è un grazioso neo ma una bestiolina che muove le zampe. Senza contare la sveglia alle sei al buio e al freddo, la partenza in macchina alle sette per evitare le code disastrose sulla fipili ancora eternamente in lavori.
Ho freddo, ho una voce da trans, e la stufetta elettrica col blackout non funzione. Vita bucolica una sega!

domenica 27 gennaio 2008

mercoledì 23 gennaio 2008

BandeapART!!!



Non riesco neppure a esprimere tutta la mia felicità!
Ci siamo riusciti!
Abbiamo organizzato la più bella mostra d'arte del nostro liceo ( sì, la più bella, lasciatemelo dire!). Per la prima volta ho visto un gruppo di persone legate dalla stessa passione lavorare insieme. Per la prima volta i fighetti, michelangiolini doc, si sono uniti agli sfigati. Abbiamo occupato la scuola fino alle 6 di sera pur di portare a termine l'impresa. Abbiamo ricoperto i muri di colori e di sogni. Sulle finestre abbiamo messo delle tende di carta fotografica, i muri bianchi di cui il preside andava tanto fiero sono stati sporcati con dei graffiti icorniciati e incollati con patafix, il buio corridoio di repubblica è stato illuminato di tramonti e demoni a olio.
Sono riuscita a realizzare un sogno nato durante le vacanze in Norvegia. Anche se poi la decisione di iniziare questa impresa è stata causata da un desiderio di vendetta personale (la vendetta è un piatto che va gustato freddo...quant'è vero!!!), ora mi rendo conto che volo molto più in alto.
Ringrazio tutti: dalle "pascoline" venute a soccorrerci (grazie cip!), agli sbandati che si mettono a stendere lo skotch per tutta la lunghezza di un'aula, da quelli che non sanno neppure tagliarsi i cartoncini per fare le cornici a quelli che fanno calcoli astronomici per dare una parvenza d'ordine, da quelli che la mattina si sono schiantati con la bici contro un motorino a quelli che "qualcuno c'ha lo skocce perché io..."

Adesso non ci resta che invadere la città e i suoi muri...
(delirio di potenza)