mercoledì 27 giugno 2007

In esilio...Aiuto!!!

Sono riuscita a fuggire dalla mia prigione, il mio convento di clausura, il mio esilio bucolico. Ma la fuga durerà poco, quindi ne approfitto per mandare un messaggio di S.O.S. attraverso il mio blog. La madre-professoressa colta da un attacco di distorsione professionale ha deciso che finché non riuscirò ad organizzare il mio studio non tornerò nel mondo civilizzato ( e già chiamare firenze "mondo civilizzato" vi fa capire quanto sono in crisi e in che razza di buco sono finita!). Così mi ha recluso a....Montaioncino. Non provate neppure a cercare questa esotica località su google maps, i vostri sforzi risulteranno inutili.
Mi sto rinchiudendo sempre di più nel mondisa. La comunicazione in famiglia è ardua: con la madre posso parlare solo di latino, greco, letteratura, storia e filosofia ( e vi giuro che anche se gli argomenti sembrano tanti, la possibilità di dialogo è scarsa, soprattutto da parte mia ); col fratello quando non è posseduto dal televisore posso solo aspettare domande del tipo "vieni a giocare a calcio con me?" (ma è scemo!), "vieni a giocare a frisbee con me?" (mica sono un cane), "vieni a giocare a volano con me?" (seee, c'è la bora) "vieni a giocare con me?????" (e qui la cosa inizia a prendere un tono alla shining); il padre è assente. Così restano soltanto le vecchie bambole polverose della mia cameretta color confetto immutata da quando avevo cinque anni.
Ma la cosa non finisce qui: le due settimane a Parigi con lezioni giornaliere all'allience francaise mi sa che sono già saltate. Perché? Perché, a parere di professoressa, sono un'irresponsabile che non sa organizzare il suo studio. OH-MIO-DIO! Io due mesi con la "famiglia" non reggo, preferisco arruolarmi nella legione straniera.
Per ora tenterò di mettermi in contatto col mondo con i miei piccioni viaggiatori, mentre la prospettiva di due settimane a Paris sfuma all'orizzonte. Vi prego, cip, ciap e chinque legga questo messaggio, se pensate di passare nei pressi di Montespertoli con una mongolfiera e poi di scappare in Spagna ad addestrare pulci in un circo, fatemelo sapere...dalle dieci a mezzanotte sono sul lato destro della collina, quello che dà sull'ovest e aspetto segnali morse...altrimenti segnali di fumo, qualsiasi cosa!

sabato 23 giugno 2007

Questione di sguardo


Ho appena avuto lo sblocco dello "scrittore"!
Insomma ho un'irrefrenabile voglia di scrivere cazzate quindi ecco una top five fresca fresca di mondisa.
Oggi parleremo di sguardi da uomo. Perché l'uomo, in quanto masculo, se così si può dire, non è un animale che si limita a posare le sue palle oculari su quello che più gli piace, e se invece lo fa non lo fa in modo "normale".
Parlerò ovviamente per esperienza personale.
Al posto numero uno abbiamo il ragazzo che non ti guarda mai negli occhi, che anche se tu lo guardi mentre parlate l'uno davanti all'altro lui sposta lo sgurdo oltre, così ti sembra di andare a spasso come un pastore tedesco che guida un cieco. Poi occasionalmente mentre guarda un paesaggio misterioso che solo lui vede, l'occhio posseduto da uno strano demone finisce sulle cosce dell'accompagnatrice, ma solo per un millisecondo e poi torna nella sua espressione contemplativa del nulla.
Al posto numero due c'è lo sguardo marpione. Ti fissa senza pudore, ti squadra con espressione languida, ti scannerizza le gambe per tutta la loro altezza, ti entra nello scollo con precisione chirurgica e sembra si nutra della tua immagine. Ma attenzione, può darsi che dopo tale dimostrazione oculistica, gli occhi del soggetto tornino a cuccia per iniziativa di una ex molto perspicace.
Al posto numero tre abbiamo l'occhio d'ameba. Sguardo smorto, sopracciglio basso...Ehi, c'è qualcuno? Spesso utilizzato per apparire più intellettualoidi...e finché il proprietario degli occhi resta zitto forse ci riesce. Generalmente una donna si sente trasparente davanti a questo tipo di sguardo, quindi un avvertimento, meglio girare alla larga dallo sguardo d'ameba.
Al posto numero quattro c'è lo sguardo austero, sempre dall'alto verso il basso. Ti scruta, non si capisce se per interesse camuffato da timidezza o per pura gioia di tirarsela un po'. Generalmente privo di espressione, palpebra calata alla io figo o alla io "scusa, ma mi sono appena fatto una cannetta con gli amici".
Ed ecco al numero cinque lo sguardo sempre basso e succube di qualche sguardo più intraprendente, che cerca fugacemente negli occhi dell'altra un segno, ma che dopo qualche tentativo impotente di comunicazione telepatica via onde ottiche torna timido e fisso a guardare le stringhe della propria scarpa.
Questa è la mia top five, ma penso che senza difficoltà può diventare una top ten, twenty, ecc.

Camping a go go!

Promettetemi che a settembre se ne fa un altro di questi campeggi disorganizzatissimi!
Troveremo il modo di legare la fra e farle saltare tutti i suoi impegni per partire in un branco di smandruppate che non sanno neppure come ripiegare una tenda.
In ricordo dei quattro giorni di pizza, bruciature e scoiattoli metto questa foto.
Ti ricordi cip quando sotto un cielo stellato degno di un film romantico e strappalacrime, appollaiate sulla sedia del bagnino, accanto a quella macchina diabolica dalla forma di cigno che mi inizio a chiedere solo ora se galleggiasse, ci siamo messe a cantare come due cornacchie in calore "Amami ancora" della Gianna... e poi ci siamo rese conto che non eravamo sole, ma ormai le nostre figure di merda non si contano più.

Unghie verdi al suono di Billie...


Dato che nel triangolo di blog io-zo-fra (fra l'altro anche i commenti sono tutti fra noi tre...patetiche) l'unica che non ha aggiornato il blog è la sottoscritta mi metterò d'impegno per partorire qualche aborto letterario da donna depressa e abbioccata. Potrei anche perdere tempo tentando di spellarmi definitivamente il viso (compiendo così la mia muta da serpente) che dopo un brevissimo soggiorno in campeggio è stato abbrustolito a dovere, ma penso che avendo iniziato a scrivere, continuerò per forza d'inerzia.
Addio sogni di ranocchi che si trasformano in principi azzurri...mi sembra ovvio...questa è la mia maledizione e ci devo convivere.
Così in campeggio, ubriacata dal sole, ho avuto la brillante idea insieme a cip di scrivere un best seller: Perché non cucco, storie d'amore univoche mai iniziate. Potrebbe riscuotere successo.
Per ora, per sopravvivere a istinti monastici o da zitella, sniffo smalto verde ascoltando Billie Holiday, nostalgica, che ti fa sentire in un fottutissimo film di Woody Allen e sempre nel ruolo dello sfigato-svampito-nevrotico...sob!
Stasera Notte Bianca a Firenze. Ma chi l'ha decisa sta festività? Ora solo perché c'è la notte bianca uno si fa venire i sensi di colpa se non esce e non "sciala" per tutta la notte? L'unica mia speranza è che arrivata alle Rampe troverò i due coinquilini più stronzi di tutta la città e che con un bazzuca faccia scoppiare a entrambi le budella rendendo impossibile alla scentifica riconooscere l'identità dell'uno e dell'altro...
Meglio ascoltare Billie Holiday.

lunedì 11 giugno 2007

Ranocchio selvaggio


Isa ha trovato il ranocchio da baciare e trasformare in principe azzurro?
Per ora non si capisce bene...
Fatto sta che le coincidenze hanno voluto che abitasse nello stesso condominio di quel coglione ormai sposato con la sua ragazza, sapete, quello del "sostenuta".
Adoro la filosofia del chiodo schiaccia chiodo.
Odio la serie infinita di seghe mentali che conseguono alla conoscenza di un tipo...
stress...aspettando di capire se come tutti gli altri si è già stancato di una persona "sostenuta" come me...

Bioetica per tutti!


La scuola è finalmente finita,
ma non poteva chiudersi in bellezza.
Se qualcuno recentemente ha seguito la cronaca fiorentina su Repubblica, si sarà interessato alle vicessitudini nelle quali è stato coinvolto il "miche". Il liceo classico di via della colonna nell'ultimo collegio docenti ha approvato la proposta di due professori di religione di condurre dei corsi di bioetica tenuti da dei membri del comitato Scienza e Vita, emanazione di Azione Cattolica. Inutile domandarsi quale sia la posizione di tale comitato, ma per saperne di più potete sempre visitare il sito http://www.azionecattolica.ge.it/Pages/REF_comitatoscienzaevita.html. Ovviamente il mitico collettivo SIL (studenti in lotta e la rima "botta" non è un caso) penso non ne sappia niente: nessun urlo di protesta, solo facce compiaciute di CLini.
Ma la gente deve sapere: questa è la scuola laica e statale!? E non mi si vengano a dire stronzate sulla pluralità delle opinioni, perché non si tratta di una semplice assemblea o conferenza con parte e controparte, ma una serie di "lezioni" (quali studi hanno compiuto in scienza e vita per venire a parlare in un liceo?) sovvenzionate dalla scuola anche con i 100 euro di iscrizione che ogni studente fornisce a inizio anno. E se (tenterò di non fare nomi) una professoressa di greco e latino il giorno dopo sempre sulla Repubblica afferma: "Abbiamo ospitato Margherita Hack che parlava del cosmo, ma che poi, sollecitata dalle domande degli studenti, ha finito con l'esprimersi sulla bioetica e certo questa scienzata non è imparziale...siamo una scuola laica che lascia spazio a tutte le opinioni." direi che Margherita Hach, donna di scienza e di cultura, può permettersi di parlare di scienza al contrario di un prete: non dimentichiamoci degli errori già compiuti dalla chiesa quando a quanto pare il sole girava intorno alla terra.
A quando la negazione dell'evoluzionismo di Darwin nella scuola della futura classe dirigente!
Allora chiedo in prestito le parole di un uomo che ha espresso con più alte parole la propria opininone su quello che è il rapporto fra chiesa e scienza, Bertolt Brecht, in vita di Galileo: colloquio fra il papa Urbano VIII e l'inquisitore
Inquisitore: " Il mondo è percorso da un'inquietudine nefanda; e l'inquietudine dei loro cervelli, costoro la trasferiscono alla terra, alla terra immobile. "Le cifre parlano chiaro" questo è il loro grido di battaglia! Ma donde provengono quelle cifre? È presto detto: dal dubbio. Loro mettono in dibbio ogni cosa; e possiamo noi fondare la compagine umana sul dubbio anziché sulla fede? [...] Che succederebbe se tutti costoro, deboli nella carne, inclini ad ogni eccesso, tenessero per valida istanza solo la loro ragione, come va predicando quel forsennato? Una volta che dubitassero se il sole si sia davvero fermato in Gabaòn, i loro sporchi dubbi, i loro sporchi dubbi potrebbero estendersi anche alle questue!"
Ma concludo con le parole più ottimistiche di Galileo a Sagredo: "...Ma la vecchia donna che, la sera prima del viaggio, pone con la sua mano rozza un fascio di fieno in più davanti al mulo; il navigante che, acquistando le provviste, pensa alle bonacce e alle tempeste; il bambino che si ficca in testa il berretto quando lo hannon convinto che pioverà, tutti costoro sono la mia speranza: perché tutti credono al valore degli argomenti. Sì: io credo alla dolce violenza che la ragione usa agli uomini. A lungo andare non le sanno resistere. [...] Il pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano.