martedì 6 novembre 2007
Cercando conforto nella letteratura...
Dialogo sull'amore tra la zia Julia e Varguitas...inizia lei parlando degli uomini...
-Sono così stupidi che credono che ogni divorziata sia una donna di strada-proseguì, senza abboccare all'amo- e poi, pensano solo a quello. Mentre non è quello il bello, ma innamorarsi, non ti sembra?
Io le spiegai che l'amore non esisteva, che era un'invenzione di un italiano chiamato Petrarca e dei trovatori provenzali. Che quanto la gente credeva un cristallino fiotto dell'emozione, una pura effusione del sentimento era il desiderio istintivo dei gatti in calore celato dietro le belle parole e i miti della letteratura. Non credevo n nulla di tutto questo, ma volevo fare l'interessante. La mia teoria erotico-biologica, tuttavia, lasciò la zia Julia piuttosto incredula: credevo davvero a quelle idiozie?
-Sono contro il matrimonio,-le dissi, con l'aria più pedante che mi riuscì.-Sono sostenitore del cosiddetto amore libero, ma che, se fossimo onesti, dovremmo chiamare, semplicemente, la copula libera.
Da "La zia Julia e lo scribacchino" di Mario Vargas Llosa
giovedì 1 novembre 2007
Cechov insegna
Irina- Io non ho mai amato. Oh, io ho tanto sognato l'amore!... Lo sogno da tanto tempo, giorno e notte, ma la mia anima è come un prezioso strumento, chiuso ermeticamente e di cui si sia perduta la chiave.
Uso le parole di Tre sorelle di Cechov visto ieri l'altro alla pergola...
Uso le parole di Tre sorelle di Cechov visto ieri l'altro alla pergola...
Iscriviti a:
Post (Atom)