sabato 23 giugno 2007

Questione di sguardo


Ho appena avuto lo sblocco dello "scrittore"!
Insomma ho un'irrefrenabile voglia di scrivere cazzate quindi ecco una top five fresca fresca di mondisa.
Oggi parleremo di sguardi da uomo. Perché l'uomo, in quanto masculo, se così si può dire, non è un animale che si limita a posare le sue palle oculari su quello che più gli piace, e se invece lo fa non lo fa in modo "normale".
Parlerò ovviamente per esperienza personale.
Al posto numero uno abbiamo il ragazzo che non ti guarda mai negli occhi, che anche se tu lo guardi mentre parlate l'uno davanti all'altro lui sposta lo sgurdo oltre, così ti sembra di andare a spasso come un pastore tedesco che guida un cieco. Poi occasionalmente mentre guarda un paesaggio misterioso che solo lui vede, l'occhio posseduto da uno strano demone finisce sulle cosce dell'accompagnatrice, ma solo per un millisecondo e poi torna nella sua espressione contemplativa del nulla.
Al posto numero due c'è lo sguardo marpione. Ti fissa senza pudore, ti squadra con espressione languida, ti scannerizza le gambe per tutta la loro altezza, ti entra nello scollo con precisione chirurgica e sembra si nutra della tua immagine. Ma attenzione, può darsi che dopo tale dimostrazione oculistica, gli occhi del soggetto tornino a cuccia per iniziativa di una ex molto perspicace.
Al posto numero tre abbiamo l'occhio d'ameba. Sguardo smorto, sopracciglio basso...Ehi, c'è qualcuno? Spesso utilizzato per apparire più intellettualoidi...e finché il proprietario degli occhi resta zitto forse ci riesce. Generalmente una donna si sente trasparente davanti a questo tipo di sguardo, quindi un avvertimento, meglio girare alla larga dallo sguardo d'ameba.
Al posto numero quattro c'è lo sguardo austero, sempre dall'alto verso il basso. Ti scruta, non si capisce se per interesse camuffato da timidezza o per pura gioia di tirarsela un po'. Generalmente privo di espressione, palpebra calata alla io figo o alla io "scusa, ma mi sono appena fatto una cannetta con gli amici".
Ed ecco al numero cinque lo sguardo sempre basso e succube di qualche sguardo più intraprendente, che cerca fugacemente negli occhi dell'altra un segno, ma che dopo qualche tentativo impotente di comunicazione telepatica via onde ottiche torna timido e fisso a guardare le stringhe della propria scarpa.
Questa è la mia top five, ma penso che senza difficoltà può diventare una top ten, twenty, ecc.

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